La visita omeopatica

Come è articolata una visita omeopatica, in che modo vengono prescritti i rimedi, quanto durano le cure omeopatiche, insomma capiamo qualcosa in più.

In che cosa consiste la visita omeopatica

Fondamentalmente è una chiacchierata in cui il medico omeopata raccoglie informazioni dal paziente sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psico-emozionale. Tutte le informazioni riguardano gli aspetti presenti e passati della persona. Quando la visita inizia è come se l’Omeopata avesse un foglio bianco suddiviso in tanti riquadri, ciascuno dei quali rappresenta un apparato del paziente; nel corso della visita il medico inserisce le varie informazioni in ognuno di questi riquadri, andando a creare un puzzle; alcuni rimarrano ovviamente oscuri perchè il paziente non ha sintomi in tutti gli organi.

Al termine della visita si otterrà una fotografia, un quadro generale del paziente che si cerca di confrontare con i quadri presenti in un catalogo virtuale di circa 8000 immagini, (il numero di rimedi disponibili in omeopatia ad oggi).

Per la Legge di Similitudine, l’omeopata cercherà di far combaciare l’immagine ottenuta dalla visita col paziente con una di quelle presenti nel catalogo dei rimedi omeopatici.

Prima della visita è importante che il paziente sappia che non tutte le tessere di questo puzzle sono uguali quindi non tutti i sintomi hanno la stessa valenza. I sintomi più importanti non sono come si potrebbe pensare i sintomi più gravi e disturbanti per il paziente, ma per l’omeopata sono quelli che differenziano quel paziente da un altro con un disturbo simile.

Per esempio: se un paziente soffre di mal di testa e racconta che quando sta male la sua necessità è sdraiarsi in un luogo silenzioso e buio, questa è una sintomatologia abbastanza comune. Se invece dirà che il suo mal di testa passa ascoltando della musica a tutto volume o in un luogo con molti stimoli come una discoteca, quella tipologia di sintomi sarà più particolare e peculiare e darà informazioni più utili all’omeopata.

Una volta raccolti tutti questi dati, vengono trasformati in prescrizione, quindi, viene scelto il rimedio omeopatico che sembra più adatto a quel paziente. Ecco che inizia il PROGETTO DI SALUTE sul paziente perchè la prescrizione di questo rimedio ha l’obiettivo di andare a riequilibrare il sistema andando ad avere un’azione su più sintomi, cercare di prendersi cura del paziente nella sua totalità e non per il singolo sintomo.

La prescrizione

La prescrizione omeopatica è composta da 4 aspetti:

  • la scelta del rimedio: ciò è legato all’interazione tra medico e paziente quindi più il paziente sarà bravo nel fornire le “tessere del puzzle”, e più il medico sarà bravo a capirle, maggiori saranno le probabilità che possa essere scelto il rimedio più adatto.

Gli altri 3 aspetti sono più indipendenti da medico e paziente:

  • la diluizione: dopo il nome del rimedio troviamo un numero con una sigla, questo numero identifica le diluizioni operate per prepararlo mentre la sigla corrisponde alla tipologia di preparazione (per capire meglio equivale, più o meno, alla grammatura in medicina tradiziionale).
  • la quantità: si può prescrivere in granuli o globuli o gocce ed a seconda del momento e della tipologia di paziente/problema/altri fattori, il medico sceglierà la quantità da prescrivere.
  • la frequenza: quanto spesso il paziente dovrà assumere il rimedio, perchè mentre in medicina tradizionale la posologia è standardizzata, in omeopatia è variabile ed individuale, per cui la prescrizione può anche essere molto diversa da paziente a paziente e può essere modificata nel corso della terapia.

Diluizione, quantità e frequenza sono modificabili in modo da ottenere più benefici possibili dalla terapia.

Cosa sapere prima di una visita di tipo omeopatico

Per l’omeopata la raccolta dei sintomi è molto importante per cui il paziente deve essere molto preciso: è fondamentale che sappia che le informazioni che darà saranno utilizzate per scegliere il rimedio più adatto per lui o lei. Se non dovesse riuscire a descrivere un sintomo sarebbe meglio non parlarne piuttosto che portare il medico su una strada sbagliata.

Anche i sintomi psichici e caratteriali sono estremamente importanti in una visita omeopatica, ma si sa che non è per tutti facile aprirsi, quindi è bene fornire solo informazioni veritiere.

Valutazione della terapia

Fare la valutazione della terapia omeopatica è molto complesso.

In medicina tradizionale la terapia viene considerata e valutata a seconda del singolo disturbo, mentre nell’omeopatia classica unicista viene considerata nella totalità del paziente; quindi bisogna capire se il sintomo migliora, peggiora oppure non si modifica e soltanto una valutazione globale ci darà le informazioni sufficienti per valutare la terapia prescritta.

Spesso i miglioramenti non sono quelli che ci si aspetta, a volte si potrebbe anche assistere a lievi peggioramenti di alcuni sintomi ma l’omeopata valuta sempre la condizione generale nel cosrso del tempo. E’ bene non trarre conclusioni e non giudicare in maniera affrettata perchè la valutazione della terapia omeopatica è difficile sia per un paziente che per un medico.

Naturalmente l’obiettivo è quello di avere un miglioramento dello stato psico-fisico del paziente ma per un omeopata è importante capire la direzione del miglioramento dei sintomi. Il paziente dovrà raccontare al proprio medico omeopata l’evoluzione della sua sintomatologia cercando anche di quantificare i cambiamenti (es. usare la scala del dolore da 0 a 10 oppure utilizzare una percentuale per indicare miglioramenti o peggioramenti).

Quando finisce la cura omeopatica

La durata della cura dipende dal paziente: alcuni si rivolgono all’omeopata per un sintomo specifico, ad esempio il mal di testa, ed una volta passato, interrompono il percorso. Altri, per il giovamento ottenuto, si rivolgono allo stesso medico per altre problematiche quindi, in questo caso, la terapia omeopatica non finisce mai, nel senso che il medico omeopata diventa un punto di riferimento del paziente anche per eventuali altri/nuovi disturbi.

Bisogna considerare sempre il sistema paziente e l’equilibrio che dovrebbe avere: più è in equilibrio, più il paziente sarà in buona salute.

Perchè curarsi con l’omeopatia

L‘omeopatia è in genere una medicina dove non ci sono effetti collaterali anche se, a volte, prescrizioni non corrette possono provocare sintomi che devono poi essere gestiti da un medico competente; non è quindi vero che se non fa bene non fa male. Anche bere 10 litri d’acqua fa venire mal di pancia, per cui: tutto può avere un effetto negativo se utilizzato male. Per questo motivo le associazioni dei medici omeopatici di tutto il mondo consigliano di rivolgersi ad omeopati con un’adeguata preparazione.

Il motivo principale del curarsi con l’omeopatia è perchè la visione dell’omeopatia è globale e quindi l’omeopata si prende cura del paziente nella sua totalità.

L’obiettivo del medico è ristabilire l’equilibrio del sistema paziente in modo che la persona possa stare al meglio possibile in tutte le sue manifestazioni sintomatologiche.